Allenamento
L’allenamento alla Scuola Drexler di Taekwon-do
Fasi
Un allenamento completo segue le seguenti fasi:
Riscaldamento iniziale | Una volta scaldato, il corpo diventa come il ferro: si può modellare; da lì in poi che possiamo aumentare velocità e potenza con minore rischio di sottoporlo a uno sforzo eccessivo |
Stretching dinamico | Lo stretching è alla base di ogni sport ed è l’alfabeto del Taekwon-do perché senza uno stretching adatto la pratica può diventare pericolosa a causa dei movimenti ampi e dinamici |
Preparazione atletica (potenziamento) | Indipendentemente dal tipo di allenamento, base o avanzato, il concetto di base è lo stesso: un’ottima preparazione atletica è indispensabile perché rende la tecnica efficace |
Tecniche generiche | Durante le tecniche base tutti devono muoversi contemporaneamente per creare una spinta di energia uniforme, in modo che ci sia meno distrazione possibile e per non creare confusione |
Stretching di rilassamento e respirazione | La respirazione guida tutto l’allenamento: ogni gesto viene controllato attraverso di essa. Se la respirazione ha un buon equilibrio avremo più potenza, resistenza e maggior ampiezza del movimento. |
Allenamento di gruppo
L’allenamento di gruppo aiuta ognuno ad approfittare dell’energia degli altri: questo vantaggio ce l’hanno soprattutto i più anziani, che vengono favoriti dai giovani. L’energia viene scambiata non solo col movimento ma soprattutto col kiap, l’urlo dell’arte marziale, che deriva dalla collaborazione tra respirazione e baricentro.
Kiap
Il movimento parte dal comando del maestro che gestisce l’allenamento attraverso il suo kiap. Questo comando, forte e deciso, viene regolato attraverso dei ritmi adeguandosi al gruppo che si ha di fronte ed al tipo di allenamento. È un comando che da una chance di proseguire verso il prossimo movimento. Fra il comando e il movimento ci deve essere lo stesso tempismo che c’è tra l’interruttore e la luce; inoltre permette di mantenere una certa attenzione nell’allievo, affinché non lasci spazio alla distrazione: quindi oltre a concentrarmi nel movimento richiesto, mi concentro anche nel tempismo dei comandi. Come noi siamo ognuno diverso dall’altro, non esistono due kiap uguali: ognuno ha il proprio kiap. Io ascolto molto il kiap delle persone da quando iniziano a fare Taekwondo e da esso si capisce tanto anche caratterialmente: è come un modo alternativo di parlare, se si è attenti si possono capire tante cose. Esso però non è soltanto un modo di comunicare durante l’allenamento ma anche una vera e propria fonte, per scaricare l’energia vecchia e caricarsi di quella nuova. Il kiap viene perfezionato e reso proprio solo col proseguire di molti allenamenti.